Detenuto dà fuoco al materasso della cella: agenti intossicati
I poliziotti sono riusciti ad evitare il peggio, ma sono finiti in ospedale

REGIONALE - Nella serata di ieri si è verificato un grave episodio presso la Casa Circondariale di Avellino, dove un detenuto straniero ristretto nel Reparto Isolamento ha appiccato il fuoco al materasso della propria cella, provocando un incendio che ha richiesto un intervento urgente da parte del personale di Polizia Penitenziaria. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Solo grazie al pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria si è scongiurato il peggio; purtroppo, durante le operazioni di soccorso e messa in sicurezza, alcuni sono rimasti intossicati dai fumi sprigionati”, denuncia il vicesegretario per la Campania Marianna Argenio. “Gli agenti intervenuti, purtroppo, non disponevano di mascherine protettive né di alcun tipo di dispositivo di protezione individuale (DPI). Pertanto, Il risultato è stato che alcuni colleghi hanno riportato sintomi da intossicazione da fumo, rendendo necessario il loro trasporto in pronto soccorso per le cure mediche necessarie. Il SAPPE denuncia con forza quanto accaduto presso la Casa Circondariale di Avellino: la cosa inaccettabile è che gli operatori sono stati costretti a intervenire senza dispositivi di protezione individuale (DPI)!”
Lo sconcerto del sindacato
Per il SAPPE, “non si tratta solo di una mancanza organizzativa: questa è una palese violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) e una gravissima negligenza da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Mettere a rischio la salute degli agenti è inammissibile, tanto più in una struttura penitenziaria dove il rischio operativo è quotidiano. Basta trascuratezze, servono dispositivi e formazione immediata!”. La Segreteria Regionale SAPPE Campania denuncia l’assenza strutturale di dotazioni di sicurezza in moltissimi istituti della Regione, tra cui Avellino: mancano respiratori, tute ignifughe, guanti protettivi e persino estintori adeguati. A ciò si aggiunge la cronica mancanza di formazione del personale sulla gestione di emergenze ambientali e incendi.
“In questo caso, l’intervento degli agenti è stato eroico, ma non può più essere affidato all’improvvisazione o al senso del dovere individuale. Serve un intervento sistemico! Chiediamo con urgenza: la fornitura immediata di DPI a tutto il personale della Casa Circondariale di Avellino e degli altri istituti campani; il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per gli agenti intossicati, con relativo supporto medico e legale; l’avvio immediato di corsi obbligatori di formazione e aggiornamento sulla gestione delle emergenze e l’uso dei DPI”, conclude Argenio.
La solidarietà
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai poliziotti penitenziari di Avellino coinvolti”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato, che augura una pronta guarigione e ribadisce che la sicurezza del personale penitenziario non può più essere ignorata o lasciata all’improvvisazione. È una furia, Capece: “E’ gravissimo quanto avvenuto, soprattutto perché non sono state raccolte da chi di competenza le nostre precise denunce: i poliziotti devono rischiare la vita non solamente per la follia di alcuni detenuti fuori di testa che danno fuoco a mobilio ed arredi ma anche per le colpe di una Amministrazione che trascuratezza la sicurezza sui posti di lavoro!”. Ricorda che il SAPPE, da almeno due anni, denuncia, in incontri pubblici e con note scritte, “il caso della mancanza dei dispositivi di sicurezza individuale sui posti di servizio di molti penitenziari, spesso teatro di gravi episodi con incendi appiccati dai detenuti e fumo pericoloso e letale che invade corridoi e Sezioni, tanto che molte colleghe e colleghi si devono riparare bocca e naso con fazzoletti personali non essendo appunto disponibili i DPI: e quando lo sono e non sono chiusi in armeria (!), spesso il personale non li sa usare”. “Ditemi, per favore, cosa devono fare i colleghi di fronte ad una cella con dentro i detenuti ed un incendio appiccato e le maschere in armeria: intervengono e salvano le persone o aspettano di avere di DPI?”, si chiede provocatoriamente il leader del SAPPE e ricorda che nell’agosto dello scorso anno, dopo analoghe giornate di fuoco vissute nei penitenziari di Avellino ed Ariano Irpino, denunciò: “Chi trascura la sicurezza sul lavoro ed ha responsabilità deve pagare: non si possono lasciare gli Agenti in servizio Avellino, Ariano Irpino, in Campania e nell’intera nazionale senza dispositivi di protezione individuali (DPI) o con estintori scarichi o fuori uso. E’ grave ed assurdo che gli Agenti si debbano salvaguardare con fazzoletti bagnati per non inspirare fumo data l'assenza dei dispositivi di protezione individuale!”. Denuncia chiara e netta, quella di Capece: rimasta, però, lettera morta. “Ed allora, chi non ha fatto quello che andava fatto deve pagare. I poliziotti non sono carne da macello!”, conclude il leader del SAPPE.