antica cittadella
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Lucia Sforza


 Il contesto emerso dall’informativa DIA

Nuovi elementi dall’informativa della DIA indicano che Nicola Schiavone, figura di spicco del clan dei Casalesi, intrattenne una conversazione con il commercialista Aldo Morgillo il 15 dicembre 2020, durante la quale si vantava di aver procurato preferenze a favore del consigliere regionale Giovanni Zannini, ex candidato per la maggioranza di De Luca (casertace.net).


I numeri di Zannini a Casal di Principe

Nel comune di Casal di Principe, Zannini ottenne circa 446‑600 preferenze personali, risultando il candidato più votato sul territorio. Complessivamente, raccolse quasi 21 .000 voti in provincia di Caserta .


Il presunto “do ut des” politico-mafioso

Secondo Schiavone, una rete di imprese locali avrebbe coordinato il voto per Zannini a Casal di Principe, in un rapporto di scambio politico-economico. Analoghe dinamiche sarebbero state tessute anche per altri candidati, compresi un misterioso "figlio di Gianpiero".


 Il peso elettorale e le influenze

Zannini, oggi presidente della Commissione Ambiente, riscosse grande consenso grazie a un sistema radicato nell’agro atellano e nel Casertano, alimentato attraverso appoggi elettorali e appalti pubblici .


 Domande aperte

Chi era il “figlio di Gianpiero”? Resta da chiarire l’identità del secondo candidato sostenuto da Schiavone.

Esistono evidenze concrete? Le intercettazioni DIA attivano l’attenzione della DDA, ma servono ulteriori approfondimenti giudiziari.


Focus giudiziario

Personaggi coinvolti: Giovanni Zannini, Nicola Schiavone.
Vicenda: Allegato “sistema voti” tra clan e politica alle Regionali 2020
Risultati elettorali: 446‑600 preferenze a Casal di Principe, 21 226 in provincia
Indagine: Informativa DIA e intercettazioni in atti DDA.