Consigliera comunale accusata di stalking: la sentenza la salva
Era imputata di aver tormentato per due anni un artista tedesco
CASERTA - Una consigliera comunale di 56 anni proveniente da un piccolo centro della provincia di Caserta è stata completamente scagionata dall’accusa di stalking nei confronti di un artista tedesco sessantenne residente a Chia. La decisione è stata emessa al termine di un processo che ha visto la donna difendersi dalle accuse di persecuzione mosse nei suoi confronti a seguito della fine della loro relazione.
La vicenda e le testimonianze
I fatti contestati si sono verificati tra il 2017 e il 2019, sviluppandosi in un arco geografico che abbraccia la Campania e la Tuscia. Durante il processo, la consigliera comunale ha ripercorso gli eventi, negando con fermezza ogni addebito. In aula, davanti al giudice Jacopo Rocchi, ha spiegato come la relazione sia nata sui social media, grazie alla condivisione della passione per il trekking. “Ci conoscemmo sui social perché condividevamo la passione per il trekking – ha dichiarato –. Dopo una gita nella mia zona, iniziammo a frequentarci. All’inizio tutto filava liscio, anche se lui era in difficoltà, data la sua instabilità lavorativa. Io cercavo di aiutarlo come potevo”. Questo racconto ha delineato un quadro in cui la relazione, inizialmente idilliaca, si è poi scontrata con le difficoltà pratiche e personali dell’artista.
L'inizio dello stalking
La relazione tra la consigliera e l’artista è terminata nel dicembre 2017. Tuttavia, secondo l’accusa, la donna avrebbe continuato a cercare l’uomo, dando vita a una serie di comportamenti persecutori. In risposta a queste accuse, la consigliera ha fornito una versione diversa dei fatti, sostenendo di aver cercato l’artista solo dopo aver scoperto di essere incinta. “Provai a contattarlo, ma senza riuscirci. Così chiamai un’amica in comune e le confidai la notizia. Quando lui mi richiamò litigammo. Poi, purtroppo, ebbi un aborto spontaneo, epilogo già previsto dal mio ginecologo per via dell’età”, ha spiegato. Questa rivelazione ha aggiunto un elemento drammatico alla vicenda, gettando una luce diversa sulle motivazioni che avrebbero spinto la donna a cercare il contatto con l’ex compagno.
Il processo
La consigliera ha respinto categoricamente le accuse di aver minacciato gesti autolesionistici e di aver utilizzato i social media per interferire nella vita privata dell’artista. Ha inoltre affermato che l’uomo fosse già coinvolto in una relazione con una curatrice della galleria d’arte romana a Trastevere che esponeva le sue opere. Questi elementi, presentati dalla difesa, hanno contribuito a creare un quadro più complesso della situazione, mettendo in discussione la veridicità delle accuse di stalking. Al termine del processo, il giudice ha emesso una sentenza di assoluzione con formula piena, sancendo l’innocenza della consigliera comunale.
La svolta
La vicenda giudiziaria si è conclusa con l’assoluzione della consigliera comunale, ponendo fine a un periodo di incertezza e tensione. Restano sullo sfondo le complesse dinamiche di una relazione interrotta e le difficoltà che possono sorgere quando i rapporti personali si intrecciano con la sfera pubblica. La sentenza rappresenta un punto di svolta per la consigliera, che ora potrà riprendere il suo impegno politico e sociale senza il peso delle accuse che l’hanno gravata negli ultimi anni.

