Omicidio fratelli Marrandino, a processo i fiancheggiatori del killer
Si apre un altro procedimento sul brutale assassinio: alla sbarra la moglie ed il figlio di Mangiacapre

CESA – Si aprirà un altro processo per l’omicidio dei fratelli Marco e Claudio Marrandino, uccisi a colpi di pistola il 15 giugno 2024 in via Astragata, nei pressi dello svincolo della Nola-Villa Literno dal killer Antonio Mangiacapre.
Il rinvio a giudizio
Il Tribunale di Napoli Nord ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio, presentata dal sostituto procuratore Antonio Vergara, nei confronti della moglie del killer Giuseppina Bordone, del figlio Vincenzo, di Francesco e Mario Cirillo, considerati i fiancheggiatori del Mangiacapre.
L'accusa
Stando all’accusa della Procura, i 4 fiancheggiatori dopo il duplice omicidio avrebbero depistato le indagini nascondendo la pistola utilizzata dal killer. Inoltre sarebbero stati proprio loro a procurare l’arma ad Antonio Mangiacapre, a cui era stato revocato il porto d’armi. Dovranno presentarsi in aula nel prossimo mese di gennaio.
Il duplice omicidio
Antonio Mangiacapre per il duplice delitto è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 36 mesi. Secondo quanto emerso nel processo, i Marrandino erano a bordo del loro Suv Bmw bianco quando è scoppiata una lite con Mangiacapre per motivi di viabilità, con l'imputato che impugnò un'arma da fuoco sparando prima contro Claudio, che era al volante, e successivamente contro Marco, che aveva cercato di mettersi in salvo. La scena si svolse sotto gli occhi di una pattuglia dei carabinieri, che intervenne, con Mangiacapre che puntò la pistola contro i militari e con il capopattuglia che esplose due colpi senza colpirlo; ne nacque un inseguimento ma Mangiacapre riuscì a dileguarsi per poi essere fermato alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove si era recato dicendo essere stato colto da malore.

