antica cittadella
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Un momento del "Visioni City Festival"
Un momento del "Visioni City Festival"

SESSA AURUNCA. Flop e sperperi al "Visioni City Festival": il consigliere Silvio Sasso non ci sta e passa all'attacco. 

"Per diverse ragioni avevo deciso di non intervenire o commentare la seconda edizione del Visioni City Festival che si è svolta a Sessa Aurunca per iniziativa dell’Amministrazione comunale. Ma poi - dice il consigliere Sasso - le dichiarazioni assolutamente mistificatorie di qualche esponente del noto “cerchio tragico” e del Vice Sindaco in particolare mi hanno indotto a confutare l’auto decantato successo. 
Questa edizione ha segnato un passo indietro rispetto a quella già modesta di un anno fa. La kermesse infatti è stata di fatto un flop con la platea quasi sempre vuota, in più di un momento addirittura imbarazzante. Solo l’ultima serata con Antonio Scurati ha sfiorato l’occupazione di tutti i posti a sedere, ma sempre senza minimamente riempire la piazza. La Città non ha accolto l’evento poco pubblicizzato e gestito “in famiglia” con fare escludente per il grande pubblico. 
Non sono stati corretti gli errori di un anno fa, quindi diabolicamente perseverando. In primis  - continua - la confusione culturale, con momenti opposti, senza una visione e uno snodo conduttore. E poi calendario con giorni e orari impossibili, tipo a mezzogiorno a quasi 40 gradi di un sabato e una domenica di luglio, ovvero “quando non si manifestano nemmeno gli spacciatori di Popper” per citare la nota scena di un film Oscar. Insomma un progetto anche condivisibile, interessante soprattutto per chi segue l’editoria e il dibattito delle idee, ma pianificato male e gestito peggio determinando l’umiliazione di pur ottimi personaggi costretti loro malgrado a parlare ad una piazza semideserta e a sedie in gran parte vuote, a dire il vero con grande serietà professionale e onore contrattuale. Il grande Maurizio De Giovanni ad esempio che attrae cento persone anche quando va a prendere il caffè al bar ha invece parlato dinanzi a poche decine di presenti. 
Il punto è sempre lo stesso, in questo come in altri casi l’Amministrazione spende tantissimo senza raccoglierne i benefici e senza realmente raggiungere gli obiettivi connessi. Qualche commento si è spinto a segnalare che in campo culturale, anche per una o per poche persone l’obiettivo può dirsi raggiunto. Come principio etico e fine culturale posso essere anche d’accordo, ma non per giustificare spese impazzite con pessima gestione, per giunta il giorno dopo l’emergere di un flop che si è anche tentato di narrare come Premio Strega in onda su Raiuno in prima serata e fila al botteghino. Al contrario allora, sarebbe stato più saggio con gli 80mila euro spesi comprare e regalare a centinaia, forse migliaia di ragazzi o comunque di lettori i libri di quei “poveri” scrittori attirati nella trappola di piazza Castello
Non si sono visti con continuità nemmeno i soliti affezionati alle attività dell’Amministrazione, probabilmente per la tensione che da giorni cova dentro e fuori la maggioranza nei confronti di qualche assessore sempre più nel mirino anche dei suoi. In definitiva cala un sipario senza infamia e senza lode con code polemiche, bugie, propaganda e affannati commentatori. Alla fine, pur spendendo tanto con le tasche dei cittadini la cultura - che resta una cosa seria e preziosa - non si compra e non si vende un tanto al chilo…