Omicidio Compagnone, i periti in aula: "Il fucile è stato puntato e poi si è fatto fuoco"
La dichiarazione dei tecnici escluderebbe quindi l'incidente: si torna in aula a settembre

TEANO/RIARDO – Nuova udienza del processo per l’omicidio di Francesca Compagnone, la 28enne di Teano uccisa da un colpo di fucile la sera del 26 ottobre 2022 nella sua villetta di Riardo.
La dichiarazione dei periti
Sul banco degli imputati c’è il fidanzato della ragazza Ciprian Vicol, 25enne moldavo. Davanti alla Corte d’Assise, con presidente Marcella Suma, c’è stata la dichiarazione dei periti della Procura. Per loro il fucile è stato puntato direttamente contro la vittima e poi è stato esploso il colpo mortale. Stando ai periti quindi l’arma non sarebbe stata adoperata in maniera blanda. Se così fosse infatti il bossolo non sarebbe uscito oppure non sarebbe caduto oltre un metro di distanza. Il fucile quindi sarebbe stato imbracciato saldamente. Adesso si tornerà in aula nel mese di settembre.
La ricostruzione
La ricostruzione dei fatti suggerisce che la sera del 26 ottobre 2022, Francesca e Ciprian avevano trascorso una serata tranquilla in un locale, per poi recarsi nella villetta di proprietà della famiglia della ragazza. Durante un trasloco, tre fucili legittimamente detenuti dal padre della vittima erano stati lasciati incustoditi. Secondo le indagini, Ciprian avrebbe imbracciato uno dei fucili, puntandolo verso la ragazza e sparando un colpo che l'ha colpita mortalmente. Dopo aver visto la ragazza cadere, Vicol avrebbe allertato i soccorsi, ma i sanitari giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.