Patenti e permessi di soggiorno falsi, in aula una vittima: "Ho pagato 1.300 euro"
Nuova udienza del processo che vede imputate dieci persone: un giro di affari superiore ai 250mila euro

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Una testimonianza che ha dato un’ulteriore conferma ad un sistema organizzato e dinamico che consentiva il rilascio di patenti e permessi di soggiorno falsi.
Dieci imputati
E’ questo ciò che è emerso nel corso dell’ultima udienza al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel processo che vede imputati dieci persone: Pietro Di Dona, 51 anni, di San Cipriano d’Aversa, considerato l’organizzatore dell’intera rete; Giuseppe Ciervo, 53enne napoletano, l’esperto incaricato di creare i permessi di soggiorno falsi; Carmine Riccardo, 54 anni, anch’egli di San Cipriano; Vincenza Di Dona, 44 anni di Napoli; Raffaele Salerno, 49 anni, di Pompei, Franca Lanza, 48enne di Torre del Greco; Nabil El Hazmi, 41enne marocchino, Collins Sunday, 39 anni, nigeriano, Lucky Ediale, 33enne nigeriano, e Mamadou Doumbia, 40 anni, ivoriano di Serino.
Il racconto del testimone
A comparire davanti ai giudici è stato una delle vittime di origini ghanesi che ha raccontato di essersi iscritto ad una scuola guida regolare, quando per motivi di lavoro è stato costretto a lasciare. Proprio in quel frangente, gli veniva consigliato di rivolgersi ad un’altra autoscuola di Napoli dove il responsabile, presentatosi con il nome di Antonio, ha spiegato di poter risolvere il problema in pochi giorni. Dopo aver pattuito la cifra di 1.300 euro e la consegna dei documenti, questo Antonio avrebbe garantito la consegna della patente nel giro di un mese e mezzo. Con il passare del tempo nulla veniva registrato e la vittima sospettò di essere stato vittima di una truffa.
Stando alle tesi della Procura, l’organizzazione aveva una struttura ben consolidata con base nell’agro aversano, ma con collegamenti anche con altre regioni fino al Nord Italia. Consegnavano dietro pagamento patenti e permessi di soggiorno falsi con un guadagno superiore ai 250mila euro.